come precedentemente annunciato ecco altri tre film d'animazione realizzati e prodotti non secondo i consueti canoni del settore; essendomi in seconda battuta accorto che tutti e tre questi film siano prodotti dallo stesso studio ho deciso di realizzare un post unico e queste breve premessa relativa proprio alla produzione. Parliamo di Comix Wave Films (versione inglese del sito, meno aggiornata): di questa particolare realta' nel mondo dell'animazione giapponese abbiamo gia' parlato in relazione a quasi tutti i precedenti lavori (tutti i.x.b.), il promettente The Voices of a Distant Star, l'entusiasmante prova tecnica di Kakurembo, e il poetico lungometraggio The Place Promised in Our Early Days (Beyond the Clouds). Comix Wave e' quello che potremmo definire, e spesso si autodefinisce, uno studio indipendente: produzioni dal budget limitato, idee originali, staff ridotti al minimo. Cominciamo:


Hoshizora Kiseki: questo cortometraggio e' un ONA (Original Net Video, come l'OVA ma invece che per il mercato home-video, uscito e distribuito su internet: solitamente su yahoo japan), scritto, diretto, animato e tutto il resto presumibilmente da solo da Akio Watanabe (anche conosciuto come Poyoyon Rock) noto per varia roba ma a me caro specialmente (ed esclusivamente) per il character design di Soul Taker (i.x.b.); e' una schifezza. Una ragazza con la fissazione per l'astronomia, un ragazzo con la misteriosa capacita' di localizzare frammenti di un qualcosa che dallo spazio precipitano sulla Terra, nessuna trama, nessun senso, perfettamente, assolutamente inutile.


Hanare Toride no Yonna: altrimenti noto come Yonna in the Solitary Fortress. Sparato subito via il colpo peggiore dei tre film in oggetto del post adesso ci spostiamo su un prodotto piu' interessante: un mediometraggio in cg scritto, diretto e piu' o meno interamente realizzato da Kengo Takeuchi, ex-animatore Squaresoft per Final Fantasy IX e parte della squadra di Final Fantasy the Movie. Tuttavia non crediate trattarsi di un lavoro al livello tecnico delle succitate produzioni: qui siamo ben al di sotto. Diciamo meglio di una PS2 ma lontani dagli ultimi traguardi cinematografici. Il grosso problema e' che il tizio ha pensato bene di copiare tutto, atmosfere, stili e caratterizzazioni grafiche, dalle grandi produzioni della sua esperienza: quindi ci troviamo a guardare un brutto clone di un filmato d'interemezzo da un qualche videogioco. In effetti anche questo secondo colpo si rivela una schifezza appena appena migliore della precedente solo il mediocre utilizzo della CG.


Negadon - The Monster from Mars: anche in questo caso ci troviamo d'avanti a un progetto portato avanti e realizzato quasi interamente da una persona sola, Jun Awazu; anche in questo caso parliamo di un mediometraggio in computer graphic, ma questa volta, invece di fare riferimento agli rpg, il modello sono i kaiju eiga. E diciamo subito che questa volta vale la pena spendere il tempo. Nel 2025 la razza umana gironzola per lo spazio terraformando un pianeta dopo l'altro: arrivati al turno di Marte tutto sembra andare come al solito, quindi un grande successo, fino a quando uno degli shuttle di spola tra il pianeta rosso e la Terra non riporta, su quest'ultima, uno strano oggetto come un bozzolo gigantesco scoperto durante dei lavori di scavo. La scelta grafica alla base di Negadon e' quella di riprodurre, parodiando in CG, le stesse atmosfere e gli stessi effetti visivi dei film del genere di trenta e passa anni fa: e' notevole il risultato ottenuto dagli animatori nel ricreare e ricercare l'effetto ''modellini di cartone'' e tutte le altre amenita' alla mostro gigante. Siamo nel 2025 ma i televisori sono a mala pena a colori, i barbieri hanno le loro simpatiche insegne tubolari rotanti, le astronavi e i mezzi bellici possiedono squisiti design vintage, retro'. Il tutto avvolto in un credibile ed esaltante filtro seppia, polveroso e anticato. Tecnicamente Negadon ha niente a che spartire con Yonna: animazioni fluide, texture migliori, molti piu' poligoni; una vera produzione indipendente di qualita' che nasconde dietro efficaci scelte visive e concettuali i limiti economici della produzione, compensando una minore disponibilita' monetaria con l'originalita' e le idee. Non solo: sceneggiatura e regia sono evidenti e significative, cosi' come i tempi narrativi, i ritmi e persino i dialoghi sempre puntuali e ben recitati; mentre la forma dormiente di Negadon si appresta a raggiungere la Terra un vecchio scienziato lotta contro i demoni del suo passato e il terribile incidente che coinvolse sua figlia e la sua piu' grande creazione, un ROBOTTONE. Manco a dirlo presto sara' super showdown! Scene di combattimento bellissime, Negadon e' bellissimo (tipo pupazzone svolazzante), esplosioni magnifiche: le armi dell'esercito di difesa non possono niente contro la corazza e i terribili raggi d'energia di Negadon. E' tempo che il vecchio professore rialzi la testa: gli errori del passato non importano piu', non c'e' piu' tempo per esitare nel rimorso... parte da una base nascosta sott'acqua, e' una via di mezzo tra Giant Robot e X-Bomber, e' nucleare e pieno di bulloni a vista, e' Mi-6 2nd Prototype! Ma noi lo chiameremo Getter 2 (per via della trivella e della tenaglia naturalmente). Neanche appendendo in casa una gigantografia di dieci metri potrei rendere giustizia a Negadon the Monster from Mars!